martedì 26 febbraio 2019

VORREI


VORREI

Vorrei volare libera nell'azzurro
tra guanciali di  candide nuvole,
ascoltare solo l’alitare del vento
e il fruscio  degli uccelli
volteggianti  senza meta
nei sentieri del cielo.

 Elisabetta Mancinelli





IL TUO SORRISO


IL TUO SORRISO

Il tuo sorriso
mi assedia la mente
si posa nella mia malinconia
e, come ogni sera,
respiro
ciò che di te
mi resta.

Elisabetta Mancinelli


lunedì 25 febbraio 2019

Scrivo

Scrivo
Scrivo per non perdere pezzi di me
durante il cammino della vita.
Scrivo, ricerco e frugo nel passato
le tracce della mia storia,
delle mie radici,
delle radici della nostra cultura popolare,
perché il corso della vita umana si svolge passando attraverso una serie usi, di consuetudini che determinano
e interpretano le situazioni di cui è intessuta l’esistenza.
Scrivo per creare memoria storica
e senso di appartenenza nei nostri giovani, nei conterranei e nei miei nipotini a cui racconto le storie,
le tradizioni, il folklore, i fenomeni i personaggi e i problemi della nostra gente.


Elisabetta Mancinelli






L'immagine può contenere: una o più persone, persone in piedi, cielo, cappello, spazio all'aperto e natura

Visione

Collane di candide perle si sgretolano, 


grani lucenti volteggiano armonici

evocando note di antiche incantate melodie vaganti nell’etere dell’anima.

L'immagine può contenere: spazio all'aperto
Afflussi di attimi di eternità




Elisabetta Mancinelli

Ai bordi dell'alba. Poesie di Elisabetta Mancinelli scelte da Dimitri Ruggeri

Poesie di Elisabetta Mancinelli scelte da Dimitri Ruggeri
*

Incontro
Frammenti di libellule fluttuanti
nei corridoi della memoria ,
istanti luminosi di un mattino d’inizio estate
rubati alle maglie stringenti del tempo.
Altalena di sentimenti timori,
struggente senso di abbandono,
in un turbinio di solari immagini,
musicati dallo sciacquio delle onde.
*
I Musicisti
I musicisti
colgono note e parole
dai rami della notte
e le diluiscono
in accordi di Luna.
e sorsi di birra
I musicisti hanno occhi
che si chiudono lieti
e stanchi
ai bordi dell’alba.
*
Giostra Cavalleresca di Sulmona
Magica giostra incantata
Si snoda tra le vie dell’antico paese
Cavalieri alteri, dame, giullari, alabardieri,
streghe ribelli trascinate dal boia
sfilano in un’antica atmosfera .
A tratti si ferma e abili sbandieratori
lanciano verso un guanciale di azzurre nuvole
I loro colorati vessilli
Le dame e i cavalieri nei loro abiti color ocra,rosa , damasco,
danzano al ritmo di antichi madrigali.
Intorno antichi palagi dai balconi fioriti
e montagne imponenti.
Agili cavalli con i loro fantini
Si sfidano correndo veloci.
*
Imprevedibilità
All’improvviso
una nube repentina
eclissa la luce
appena un’aureola
per vedere solo i contorni
di quello che era.
*
Risacche



Risacche arcuate dai colori dell’ocra,
cunei difformi e le sfuggenti altalenanti onde
ricamano sull’arenile dorato
un’oasi di pace infinita.

Il silenzio era vivo da “Maia” in Laudi di Gabriele d’Annunzio

Il silenzio era vivo da “Maia” in Laudi di Gabriele d’Annunzio
D’Annunzio in questi versi canta il silenzio e la pace della notte e i fremiti di vita nascosti nella quiete notturna: un’ala che si muove, un calice che si apre, un profumo che esala. E in questo fervore oscuro di vita che lo circonda il poeta sente una bellezza indicibile, una gioa sovrumana che lo trasfigura.




Il silenzio era vivo
Il silenzio era vivo
come un’anime sparsa
che ascolti e attenda
senza respiro.
Un’ala si mosse
una foglia cadde.
un calice si schiuse,
traboccò una fonte,
una lingua lambì l’acqua,
un’orma calcò l’erba,
un balzo ruppe uno stelo,
un foco vano rigò l’aria,
un odor si diffuse
umido nella caldura.
Tutti i miei sensi
vigilavano, nell’attesa
della gioia oscura.
Un bellezza
indicibile io sentia
spandersi per le mie membra,
come chi trasfigura.